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Scopri la Biblioteca Civica Giovanni Canna di Casale MonferratoUna visita guidata tra storia, arte e rarità bibliografiche a Palazzo Langosco
Domenica 15 dicembre 2024, alle ore 15:00, Casale Monferrato invita i cittadini a un'esperienza unica: una visita guidata alla Biblioteca Civica ��Giovanni Canna”, ospitata nello storico Palazzo Langosco.
Domenica 15 dicembre 2024, alle ore 15:00, Casale Monferrato invita i cittadini a un’esperienza unica: una visita guidata alla Biblioteca Civica “Giovanni Canna”, ospitata nello storico Palazzo Langosco. Dopo il successo dell’iniziativa di novembre, questa nuova occasione promette di svelare tesori e segreti normalmente inaccessibili al pubblico. Un patrimonio bibliografico unico Fondata nel…
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Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura - “Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”
Comunicato stampa
Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura
Piazza Abate Conforti,7 84121 Salerno (SA)
“Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”
Progetto collettivo “add to & Return”
Un viaggio a ritroso nel passato per poi connettersi con il presente. Una contaminazione totale di diversi modi espressivi in cui la condivisione diventa presupposto essenziale di sedimentazione, stratificazione e dialogo tra momenti diversi divenuti opera contemporanea.
L’Archivio di Stato di Salerno ha il piacere di presentare, venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 19.00, la mostra collettiva dal titolo “Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”, a cura di Sandro Bongiani. La mostra è organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno è costituita dalle opere di 43 artisti italiani e stranieri appositamente invitati a questo importante evento collettivo.
Dopo la mostra "Carte, cartapecore, scartoffie e pinzillacchere” del 2017 presentata all’Archivio di Stato di Salerno con l’esposizione di antiche pergamene, scritture e documenti originali in un insolito viaggio dentro il passato e il ventre dell’Archivio, a distanza di 7 anni viene presentato nel Salone dell’Archivio di Stato di Salerno un secondo evento dal titolo: “UNIVERSI POSSIBILI, carte, documenti e pagine sparse” a cura di Sandro Bongiani che comprende l’utilizzo di undici documenti già presentati nella precedente mostra per essere ora utilizzati come base di lavoro da 43 importanti artisti italiani e stranieri, diversi per età e linguaggio espressivo, invitati a intervenire, ognuno con il proprio vissuto e visione poetica a realizzare l’opera “unica” per questo evento collettivo a Salerno.
Gli artisti invitati: Alessandra Angelini I Francesco Aprile I Antonio Baglivo I John M. Bennett I Raffaele Boemio I Andrea Bonanno I Sandro Bongiani I Anna Boschi I Ryosuke Cohen I Carmela Corsitto I Rosa Cuccurullo I Nicolò D’Alessandro I Marcello Diotallevi I Pablo Echaurren I Cinzia Farina I Luc Fierens I Giovanni Fontana I Marco Giovenale I Coco Gordon I Paolo Gubinelli I Carlo Iacomucci I Ugo la Pietra I Giovanni Leto I Pietro Lista I Oronzo Liuzzi I Maya Lopez I Serse Luigetti I Ruggero Maggi I Mauro Magni I Elena Marini I Gabi Minedi I Giorgio Moio I Mauro Molinari I Franco Panella I Filippo Panseca I Enzo Patti I Lamberto Pignotti I RCBz I Gian Paolo Roffi I Paolo Scirpa I Ernesto Terlizzi I Reid Wood I Rolando Zucchini.
“Universi possibili" è una mostra collettiva pensata espressamente per l’Archivio di Salerno, vuole ribadire prima di tutto il valore primario del documento storico cartaceo come “materiale essenziale da costruzione” dell’opera nella sua qualità storica e espressiva. Il progetto è stato pensato espressamente come una sorta viaggio a ritroso nel passato, per poi connettersi anche con il presente, integrandosi e vivendo in un corpo e una voce unica. Quello che ne viene fuori dalle opere presentate è la sorprendente capacità degli artisti contemporanei a relazionarsi e dialogare con il passato in un procedere assorto e struggente aggiungendo alla storia il presente e prospettando attraverso la visione un unicum collettivo di “nuovi mondi possibili” di rappresentazione poetica.
Una contaminazione del tutto originale di un fare in cui la condivisione e la sintesi diventano presupposto essenziale di sedimentazione e dialogo tra momenti temporali diversi tramutati eccezionalmente in opera creativa. In questa nuova dimensione, tra memoria e invenzione, l’opera creata si anima di nuove suggestioni con significativi interventi grafici e pittorici alla scoperta delle possibili e diverse declinazioni del “documento storico” rinnovato opportunamente da parte degli artisti, ora, i segni del passato e le riflessioni dell’artista si integrano e ci appaiono in forma unitaria di trame e nuovi significati che vanno un po’ oltre il presente e il visibile.
In contemporanea al progetto “Universi possibili” presente nel Salone dell’Archivio di Stato sono visibili nella cappella di San Ludovico adiacente all’Archivio, anche le opere dell’artista Fluxus americana Coco Gordon, con una quindicina di libri tagliati, una serie di opere in metallo in forma di libri-prigione di Giovanni Bonanno creati espressamente per lo spazio della Cappella e le pagine sparse dell’artista Franco Panella a cercare in qualche modo un connubio con il luogo e soprattutto con la memoria di questo importante spazio storico che Umberto Eco definiva come “deposito della memoria” e della vita degli uomini.
Si ringrazia l’Archivio Storico di Salerno e la Collezione Bongiani Art Museum di Salerno per la collaborazione alla realizzazione di questo importante evento.
Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura
Presentazione dell’evento con Salvatore Amato, Gabriella Taddeo e Sandro Bongiani
Evento / Salone Archivio di Stato di Salerno:
“UNIVERSI POSSIBILI / Carte, documenti e pagine sparse”
Progetto Internazionale con 43 artisti invitati
Salone dell’Archivio di Stato di Salerno
dal 13 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 Vernissage venerdì 13 dicembre 2024 ore 19.00 Piazza Abate Conforti, 7 - 84121 Salerno (SA) Email: as- [email protected] Tel: (+39) 089 22 50 44 - Fax: (+39) 089 22 66 41
Vernissage della mostra 13 dicembre 2024 ore 19.00 – 22.00 Orari: lunedì e venerdì 8.00 - 13.30; martedì - mercoledì - giovedì: 8.00 - 17.00
Evento / Cappella di San Ludovico:
“UNIVERSI POSSIBILI / Carte, libri d’artista e pagine sparse”
Opere di Coco Gordon, Giovanni Bonanno e Franco Panella dal 13 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025
Piazza Abate Conforti, 7 84121 Salerno (SA Email: as- [email protected]
Tel: (+39) 089 22 50 44 - Fax: (+39) 089 22 66 41
Vernissage della mostra 13 dicembre 2024 ore 19.00 – 22.00 Orari: lunedì e venerdì 8.00 - 13.30; martedì - mercoledì - giovedì: 8.00 - 17.00
Evento in collaborazione con l’Archivio di Stato di Salerno e la Collezione Bongiani Art Museum.
Ingresso libero
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Gli scienziati utilizzano l'IA per srotolare virtualmente le antiche pergamene di Ercolano
Scansione di un rotolo di papiro carbonizzato chiuso proveniente da Ercolano. La Vesuvius Challenge è una competizione senza precedenti nel campo degli studi classici, con il potenziale di aprire la strada a qualcosa di simile a un secondo Rinascimento. L’obiettivo è quello di utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) per srotolare virtualmente centinaia di rotoli di papiro chiusi, contenenti…
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Hamir, la prima erbologista, nacque circa millesettecento anni fa, in un villaggio nascosto tra le foreste dell'attuale Scozia. Era un'epoca in cui la natura regnava sovrana e le antiche tradizioni celtiche permeavano ogni aspetto della vita quotidiana. Sin da bambina, Hamir dimostrò un legame speciale con la natura, un dono che la portò a diventare una strega rispettata e temuta.
Fin dai suoi primi anni, Hamir esplorava incessantemente le foreste e i campi circostanti, osservando e imparando i segreti delle piante e degli animali. La sua curiosità la spinse a sperimentare con le erbe, e presto scoprì che alcune di esse possedevano proprietà straordinarie. Capì che le erbe potevano essere utilizzate non solo per guarire, ma anche per creare potenti pozioni magiche. Hamir fu la prima a combinare diverse erbe magiche per potenziarne gli effetti. Studiò attentamente ogni pianta, annotando scrupolosamente le sue osservazioni su pergamene fatte a mano. Le sue ricerche portarono alla creazione di elisir in grado di guarire malattie, aumentare la forza fisica e mentale, e persino alterare la realtà circostante.
Hamir passò alla storia non solo per le sue scoperte erboristiche, ma anche per aver fondato una scuola segreta dove insegnava le sue conoscenze alle giovani streghe. Questa scuola, nascosta in una grotta nascosta e protetta da incantesimi, divenne un faro di conoscenza per molte generazioni future. La sua più grande eredità fu la creazione del "Erchery Gharwer", un libro che raccoglieva tutte le sue scoperte e ricette. Questo manoscritto divenne una risorsa inestimabile per le future generazioni di streghe e guaritori, e molte delle sue formule sono ancora usate oggi nelle pratiche erboristiche tradizionali.
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I carabinieri TPC restituiscono all’Archivio di Ferrara importanti atti notarili del XV secolo
I carabinieri TPC restituiscono all’Archivio di Ferrara importanti atti notarili del XV secolo
Redazione Restituiti all’Archivio di Stato di Ferrara gli atti notarili di compravendita del XV secolo – composti da fogli pergamenacei cuciti e datati 12 settembre 1458 – tra il signore di Bologna, Sante Bentivoglio, e la famiglia Canetoli. Le antiche pergamene sono state recuperate dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza dalla SAB di Milano dopo averle scoperte in…
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#Archivio di Stato di Ferrara#atti notarili#Carabinieri#Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale#Carabinieri TPC#documenti#Ferrara#Ministero della Cultura#restituzioni#TPC
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Il misterioso mondo dei legamenti d’amore: un’indagine esoterica
Nel vasto panorama dell’occultismo e dell’esoterismo, una pratica che suscita un interesse considerevole è quella dei legamenti d’amore. Si tratta di una forma di magia che mira ad influenzare i sentimenti amorosi di una persona nei confronti di un’altra. Questi legamenti, spesso circondati da un alone di mistero, hanno affascinato l’immaginario collettivo per secoli. Continua a leggere e scoprirai cosa sono i legamenti d’amore e come tali pratiche possono essere utilizzate dagli operatori esoterici. Cosa sono i legamenti d’amore? I legamenti d’amore hanno l’obiettivo di influenzare positivamente i sentimenti amorosi di una persona, rendendo più forte o più profondo il loro amore per qualcun altro. Queste pratiche sono spesso utilizzate quando una persona desidera attirare l’attenzione o l’affetto di qualcun altro o quando si cerca di ristabilire una relazione che è in crisi. Esistono molte varianti di legamenti d’amore, alcune delle quali coinvolgono rituali magici, incantesimi, amuleti o pozioni. La storia dei legamenti d’amore I legamenti d’amore hanno radici profonde nella storia umana. Pratiche simili possono essere rintracciate in molte culture antiche, da quelle mesopotamiche a quelle greche e romane. L’idea alla base di questi rituali è quella di utilizzare il potere delle parole, degli oggetti sacri o dei gesti simbolici per influenzare i sentimenti e l’atteggiamento di una persona nei confronti di un’altra. Il ruolo dell’intenzione e della fede Un aspetto chiave dei legamenti d’amore è l’intenzione. Chi pratica un rituale d’amore deve farlo con sincerità e fede nel suo potere. Questo impegno personale può avere un impatto significativo sulle relazioni amorose. Chi è l’operatore esoterico? Un operatore esoterico è un professionista che pratica l’esoterismo, un insieme di conoscenze e pratiche che riguardano argomenti spirituali, mistici e occulti. Questi praticanti, noti come esoteristi o operatori delle arti occulte, si dedicano ad una vasta gamma di discipline e tradizioni, molte delle quali hanno radici antiche. Gli operatori esoterici possono essere coinvolti in diverse attività, tra cui: Stregoneria: sono spesso associati a pratiche legate alla natura, alle erbe e agli incantesimi. Essi lavorano con l’energia naturale e cercano di influenzare gli eventi utilizzando rituali e incantesimi Magia: i maghi si concentrano sulla pratica della magia, che può essere divisa in diverse categorie, tra cui magia bianca (positiva), magia nera (negativa) e magia rossa (positiva, che coinvolge i legamenti d’amore) Astrologia: gli astrologi studiano ed interpretano i movimenti dei pianeti e delle stelle per ottenere informazioni sul destino e la personalità delle persone Cartomanzia e divinazione: la cartomanzia implica la lettura dei tarocchi per ottenere rivelazioni sul futuro o sulle situazioni personali. La divinazione può includere anche la lettura delle rune, la cristallomanzia (lettura delle pietre) e altre pratiche simili Alchimia: gli alchimisti cercano di raggiungere la perfezione spirituale attraverso processi mistici o simbolici Guarigione energetica: questi operatori lavorano con l’energia vitale per promuovere la guarigione fisica, mentale o spirituale Gli operatori esoterici come possono utilizzare i legamenti d’amore? Gli operatori esoterici utilizzano i legamenti d’amore per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi amorosi. Ecco alcune pratiche comuni associate a questi operatori: Rituali magici: gli operatori esoterici spesso conducono rituali magici che coinvolgono l’utilizzo di candele, incensi, simboli magici e invocazioni Incantesimi: gli incantesimi sono una parte centrale di molte pratiche di legamenti d’amore. Questi possono essere recitati verbalmente o scritti su pergamene speciali Amuleti e talismani: gli operatori esoterici possono creare amuleti o talismani speciali che vengono indossati o conservati dalla persona che desidera attirare l’amore. Questi oggetti sono carichi di energia positiva e intenzioni amorose Pozioni: alcuni operatori utilizzano pozioni o elisir a base di erbe e ingredienti magici per suscitare l’amore o l’attrazione tra le due persone. Queste pozioni sono preparate con cura e consumate secondo le istruzioni dell’operatore Lavoro energetico: gli operatori esoterici lavorano con l’energia spirituale o psichica per influenzare i sentimenti amorosi di una persona Conclusione E’ importante ricordare che gli operatori esoterici possono appartenere a varie tradizioni o sviluppare le proprie pratiche personali in base alle loro convinzioni ed esperienze. L’esoterismo è un campo molto diversificato e non esiste un’unica definizione o un’unica pratica esoterica universale. Gli operatori esoterici possono avere diversi livelli di credenza nelle loro pratiche, dall’approccio completamente spirituale ad una visione più simbolica o psicologica delle loro attività. Read the full article
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A La Spezia il conto alla rovescia per la Notte mostruosa al Castello San Giorgio
A La Spezia il conto alla rovescia per la Notte mostruosa al Castello San Giorgio. La Spezia. Domani 31 ottobre dalle ore 21 alla 23 torna la tradizionale “notte mostruosa” al Castello San Giorgio dalle ore 21 alla 23. L’undicesima edizione della Notte Mostruosa al Castello San Giorgio presenta una serie di rinnovate proposte per bambini e di spettacoli per tutta la famiglia con attività e laboratori didattici e ludici ispirati al tema del mistero e dell’occulto nel mondo antico. In questa occasione il museo si “travestirà” e si consiglia anche ai partecipanti di vestirsi secondo il tema della paura. Quest’anno i partecipanti potranno scegliere fra ancor più laboratori con attività rivolte anche ai genitori, grazie alla disponibilità di spazi coperti che permetteranno di sfruttare le ampie terrazze del Castello ed anche grazie alla collaborazione del Museo Civico Etnografico Giovanni Podenzana. Per agevolare l’accesso ai partecipanti, si possono acquistare i biglietti di ingresso al museo in prevendita presso il Museo del Castello. Il costo di ingresso è di 4 €, i gruppi fino a 4 persone pagano 12 € e poi 2 € ogni persona in più. Fino ad esaurimento posti. Si informa che gli ascensori che collegano via del Prione al Museo del Castello saranno utilizzabili fino alle ore 24. Inoltre sarà attivo un servizio di navetta gratuito dalle ore 19 alle ore 24 con partenza da piazza Europa verso la notte mostruosa del Castello San Giorgio ogni 20 minuti e ritorno. IL PROGRAMMA 1) TRA GLI ARTIGLI DEL GRIFONE Sara Lenzoni e Gianfranco Berghich Ore 21-21.40-22.20 Costruiamo il mitico grifone, creatura dal corpo di leone e dalla testa di aquila, che avrà il compito di custodire i nostri tesori e di proteggerci nella paurosa notte di Halloween. 2) CHIARO DI LUNA E POLVERE DI DIAMANTE...A CAVALLO DI UNA SCOPA VOLANTE!" a cura del Museo Etnografico “G. Podenzana” Silvia Nardi Ore 21-21.40-22.22 Nelle case del contado, vicino al camino, si usava tenere una scopetta di stipa raccolta nei boschi. A cosa serviva? Scopriamolo insieme nella notte delle streghe e realizziamo la nostra scopetta rivisitata in chiave più...magica! 3) IL GUARDIANO SPAVENTOSO Simone Grando Ore 21-21.40-22.20 Conosciamo la storia dei Gargoyles, figure animalesche fantastiche e mostruose, che decorano le cattedrali e gli edifici medievali a copertura delle grondaie e allo stesso tempo svolgono il ruolo di guardiani per allontanare i demoni. Realizziamo il nostro gargoyle personale per proteggere al nostra cameretta. 4) LA COLLEZIONE DI ESSERI FANTASTICI Samuela Raffaelli Ore 21-21.40-22.20 Esistono le sirene, i draghi, e i folletti? Uno strano mercante ha trovato piccoli esseri misteriosi che potrai racchiudere in un contenitore magico e iniziare la tua collezione originale... 5) SPIRALI MAGICHE Donatella Alessi e Ilaria Cantini Ore 21-21.40-22.40 Realizziamo con gli strumenti degli orefici della Preistoria monili di metallo a forma di spirale simili ai gioielli dell’età del Bronzo che allontanavano gli spiriti maligni. 6) CUNIMONDO IL TESCHIO ROTONDO Valerio Simini e Greta Bonati Ore 21-21.40-22.20 Modelliamo un teschietto in memoria di Cunimondo, re dei Gepidi, vissuto 1500 anni fa. Il teschio di Cunimondo fu usato come coppa per bere negli allegri banchetti dei Longobardi, suoi uccisori. Un consiglio: non perdete la testa. 7) IL FUOCO PER COMUNICARE CON L’ALDILA’ Marco Greco Ore 21-21.40-22.20 Sin dalla Preistoria al fuoco sono state attribuiti significati profondi e mistici e veniva utilizzato durante cerimonie e persino per comunicare con l’aldilà. Scopriremo come veniva acceso il fuoco nelle varie epoche a partire dalla Preistoria sino al Medioevo. Il fuoco ci rivelerà messaggi propiziatori provenienti dall’aldilà facendo comparire simboli esoterici su antiche pergamene. 8) CHI HA PAURA DEL CICLOPE? Alessandro Filippi Ore 21-21.30-22-22.30 Mettiti alla prova nei panni di un novello Ulisse. Riuscirai a sconfiggere le tue paure e ad averla vinta sul terribile mostra da un occhio solo? 9) STREGONERIA NERA O STREGONERIA BIANCA? INCANTI, SORTILEGI E RIMEDI DELLE STREGHE Lara Confetti Ore 21-21.40-22.20 Come diventare invisibili, come scatenare una tempesta, come volare sotto forma di capra... Le streghe hanno una ricetta per ogni cosa. E tu, che ricetta preparerai nel calderone magico? 10) ALLA RICERCA DELLA TOMBA PERDUTA Roberto Giannotti e Giorgio Giannotti Ore 21-21.40-22.20 Divertitevi con lo scavo archeologico a scoprire una tomba misteriosa e attenzione a tutto ciò che troverete; al termine tutti i reperti saranno vostri. 11) IL SEGRETO DELL'OCCHIO DI HORUS Sara Piva Ore 21-21.30-22-22.30 Nell'antico Egitto gli amuleti accompagnavano e sorvegliavano il riposo eterno dei defunti. I bambini, decoreranno l’occhio di Horus e gli scarabei, realizzando un amuleto che li dagli spiriti maligni. 12) CORPI DIPINTI AD ARTE Matteo Arfanotti, Campione del mondo di face e bodypainting coadiuvato da Francesca Calamita Dalle ore 21 alle 23 Esibizione live di body e face painting 13) LA NOTTE DEI BAMBINI E DEI LORO GENITORI MUTANTI Tiziana La Monica, truccatrice fantasy professionale Dalle ore 21 alle ore 23 Facepainting per i piú grandi con zombies, vampiri e creature mostruose dei vostri peggiori incubi... 14) ATTENTI A QUELLA PIANTA: MANEGGIARE CON CURA! Marta Ragnoli Ore 21-21.30-22.00-22.30 La Mandragola con le sue radici di forma umana e le eccezionali proprietà medicinali, utilizzata fin dall'antica Grecia, è un potente ingrediente per le pozioni magiche. Attenzione a raccoglierla con molta cautela! I partecipanti realizzeranno una piccola Mandragora da portare a casa a ricordo della lezione di erbologia... 15) SALIS GRANELLO MAGICO Maila Bernardini Ore 21-21.30-22.00-22.30 Scopriamo insieme le proprietà che gli antichi Romani attribuivano al sale e il suo valore simbolico. Poi usiamo questa antica sostanza divina contro draghi, mostri e creature stregate e... Saremo INVINCIBILI! 16) MASCHERATI CON GLI ANIMALI DEL MUSEO Raffaella Badiale Ore 21-21.30-22.00-22.30 Quanti animali nel museo reperti ossei nelle vetrine o raffigurati nella scultura!!!!! Realizziamo maschere fantasiose e spiritose degli animali presenti in museo 17) PERFORMANCE ACROBATICHE a cura di Kilibre Art of Events Dalle 21.30 alle 23 18)TIRO AL FANTASMA Prove di tiro con l’arco per bambini e adulti Mauro Viegi e Claudio Pratelli Dalle 21.00 alle 23 Info Museo del Castello di San Giorgio Via XXVII Marzo La Spezia Tel. 0187/751142 e-mail: [email protected] sito internet: museodelcastello.museilaspezia.it www.facebook.com/museocastellosangiorgio; Ig @museocastellosangiorgio Si consiglia la prevendita presso il Castello di San Giorgio... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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LA LUCE DI MONREALE
Le parole possono descrivere e sedurre ma non possono bastare a evocare la bellezza della luce di Monreale. Quando entri nella cattedrale, i tuoi occhi, storditi dal sole che imbianca la piazza davanti ad essa ed abbagliati dal chiarore del portico di ingresso, restano per un attimo ciechi, per poi lentamente riscoprire la luce tenue che penetra dalle finestre, il suo esitare diventando penombra nelle navate laterali e quindi accendersi sull’oro dei cassettoni ed infine risplendere nella luminosità vetrosa e dorata delle tessere dei mosaici ed è come se un coro con migliaia di voci incominciasse in quel momento a cantare. A questo punto ti rendi conto dell’immensa bellezza di questo racconto descritto sulle pareti della cattedrale in cui rivive quella drammatica ed intensa storia d’amore che unisce l’uomo al suo Dio. Comprendi che Monreale è un cantico luminoso, dove artisti di origini e culture diverse hanno descritto quello che era stato appena abbozzato nelle parole scritte nelle antiche pergamene, quello che era solo accennato nei nomi dei racconti e delle storie bibliche. Le pareti della chiesa descrivono, definiscono, rendono certi ed evidenti, quanto nascosto nell’oscura intimità dei sacri e inaccessibili testi, dando alle nere parole colori e grazia, sensualità e forza, pietà ed amore. Ecco gli angeli dalle ali turchesi, ecco l’immensa Babilonia, i santi guerrieri i melanconici profeti, i potenti re, l’abbraccio dell’amore immenso e avvolgente del Pantocratore. Il tutto dettagliato in una sequenza continua, un film i cui fotogrammi sono fatti di pietre colorate unite dalla sola abilità umana. Ti senti un’anima cieca che attraverso gli occhi vede finalmente il mondo nella sua violenza, nelle sue terribili malattie, nelle incertezze, nelle rabbie e nel salvifico amore, tra le urla dei disperati e la continua ricerca di un amorevole misericordia. Il tuo stupirti e ammirare è la preghiera di un miscredente, la conversione di un insensibile alla grandezza dell’arte, all’abilità degli artisti, alla inesauribile ricerca di rendere concrete entità immateriali come la fede, l’amicizia, l’amore. Questo e non solo questo, è la luce che vedi dentro Monreale.
Words can describe and seduce but they cannot be enough to evoke the beauty of the light of Monreale. When you enter in the cathedral, your eyes, stunned by the sun that whitens the square in front of it and dazzled by the light of the entrance portico, remain blind for a moment, and then slowly rediscover the soft light that penetrates through the windows, its hesitation becoming twilight in the side aisles and then light up on the gold of the coffers and finally shine in the glassy and golden brightness of the mosaic tiles and it is as if a choir with thousands of voices began to sing at that moment. At this point you realize the immense beauty of this story described on the walls of the cathedral in which the dramatic and intense love story that unites man to his God relives. You understand that Monreale is a luminous canticle, where artists of origin and different cultures have described what had just been sketched in the words written in the ancient scrolls, what was only hinted at in the names of biblical stories. The walls of the church describe, define, make certain and evident what is hidden in the dark intimacy of the sacred and inaccessible texts, giving the black words colors and grace, sensuality and strength, pity and love. Here are the angels with turquoise wings, here is the immense Babylon, the holy warriors, the melancholy prophets, the powerful kings, the embrace of the immense and enveloping love of the Pantocrator. All detailed in a continuous sequence, a film whose frames are made of colored stones united by human skill alone. You feel like a blind soul that through your eyes finally sees the world in its violence, its terrible diseases, uncertainties, anger and salvific love, amidst the screams of the desperate and the continuous search for loving mercy. Your amazement and admiration is the prayer of an unbeliever, the conversion of an insensitive person to the greatness of art, to the skill of artists, to the inexhaustible search to make tangible, intangible entities such as faith, friendship, love. This and not only this, it is the light you see inside Monreale.
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Scoperto in Iraq un tesoro archeologico nella chiesa distrutta dall'Isis
Scoperto in Iraq un tesoro archeologico nella chiesa distrutta dall’Isis
AGI – Una scoperta di grande valore storico, religioso e culturale che conferma – una volta di più – il legame dei cristiani con l’Iraq e, più in generale, con la regione mediorientale della quale sono popolo originario e componente integrante sin dai primi secoli. Nei giorni scorsi, riferisce Asia News, sono emerse una decina fra reliquie e pergamene antiche appartenenti ad alcuni santi rivenute…
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. ↷ 𝗱𝗮𝘆𝘀 𝗼𝗳 𝗮 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁 - 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁!𝗔𝗨 +𝟣𝟧 𝘺𝘦𝘢𝘳𝘴, 𝘣𝘶𝘵 𝘪𝘯 𝟣𝟫𝟪𝟤 ,, #dangeroushprpg ↷ ↷ ↷ 𝟭𝟵𝟲𝟴 Erano anni che Eunice sognava di lasciare Hogwarts, andare a studiare altrove, viaggiare, scoprire nuove rune e studiarle fino allo sfinimento, eppure quell'anno, nel momento in cui aveva dovuto salutare il letto che aveva occupato per sette anni, sapeva che Hogwarts le sarebbe mancata, complice la presenza del suo ragazzo, a cui restava ancora un anno. 𝟭𝟵𝟳𝟭 Tre anni di viaggi, di studi in ogni sede delle accademie magiche che potesse darle accesso a manuali di rune antiche, a documenti ufficiali ed ai siti più ricchi di informazioni che potesse trovare. Qualche richiesta di troppo per raggiungere gli archivi di Hogwarts, ovviamente, l'avevano aiutata a sopportare la lontananza dalla scuola e da Diego, che, alla fine dei suoi stessi tre anni di Accademia per studiare magizoologia, le chiese di sposarlo. 𝟭𝟵𝟳𝟮 Era la fine del 1972, quando Eunice si fissava nell'enorme specchio che aveva dinanzi, in quel suo vestito bianco, candido, bellissimo, che sua madre, quella di Diego ed ovviamente l'abuela del quasi marito, l'avevano aiutata a scegliere. Era pronta a dire ancora di sì all'uomo che amava, e lo fece cercando di non piangere. 𝟭𝟵𝟴𝟮 Per qualche anno la vita dei due è stata ancora costellata, qui e lì, da brevi viaggi della mora in cerca di pergamene e steli, fino a quando, Eunice non ha scoperto di aspettare il primo dei loro figli, Leopold, nato nel 1974. Durante la prima gravidanza, Eunice chiede lavoro ad Hogwarts, ottenendo un ruolo come assistente di Rune Antiche, proprio al fianco di Agape. E' grazie a quel lavoro, che riesce a star dietro alla casa, al marito ed alle altre due bambine che vedono la luce negli anni seguenti: Lucìa nel 1976 e Lucrecia nel 1980. Grazie a quello ed, ovviamente, all'aiuto di quelle persone che i suoi figli chiamano zie, anche se non tutti lo sono: Agape, Lucy e Morgana sono infatti le tre madrine dei piccoli Garrido-Chavez, e presto, chi lo sa, avranno compagnia, dato che i due sposi hanno in cantiere un "numero 4". ↷ https://imgur.com/SQyxOOl
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Natura, bellezza, archeologia, buon cibo e anche acque termali: Sepino, città romana in provincia di Campobasso, è un luogo ricco di storia e dalle mille sorprese, immerso in una stupenda vallata, quella del Tammaro. Adagiata alle pendici dei monti del Matese, infatti, questa località, dalla storia millenaria, è considerata anche uno tra i più bei borghi italiani, fusione completa di storia, arte e natura. Oltre che un luogo magico, dove il passato aleggia ancora tra le rovine romane. Le rovine archeologiche di Sepino. Fonte: iStock Un borgo ricco di storia Circondato dai boschi, Sepino ha origini antiche che arrivano sin all’antica civiltà sannita, di cui molti segni si possono ritrovare ancora oggi. Il borgo è separato dall’esterno da una cinta muraria, intervallata da ben 4 porte monumentali. Tra queste Porta Bojano è certamente la più interessante, decorata con rilievi d’assoluta bellezza e particolarità. Superato l’ingresso, ci si troverà di fronte a un bellissimo spettacolo che nasconde tesori tutti da scoprire tra cui la Fontana del Grifo, il foro e il teatro dell’antica Saepinum, in cui è possibile ammirare l’orchestra e le parti inferiori delle gradinate. Tutte opere che abbelliscono e rendono unica questa stupenda località. Tra i vicoli del centro Sepino è un piccolo borgo che nasconde però tantissimi tesori. Come la Chiesa di Santa Cristina, struttura risalente al 12esimo secolo, che si trova nella piazza principale, ed è dedicata alla patrona della città, che viene celebrata l’8, il 9 e il 10 gennaio. Si tratta del monumento più prezioso della città. Sopravvissuto al terremoto del 1805, al suo interno si trovano la grotta, la cappella del tesoro con le reliquie della santa, battenti in bronzo, un coro ligneo settecentesco, l’archivio storico parrocchiale con pergamene del 12esimo secolo e otto busti in bronzo collocati nelle nicchie. Altri luoghi di sicuro interesse sono la Chiesa di San Lorenzo, l’ex Chiesa di Santo Stefano trasformata in teatro, le Chiese di Santa Maria Assunta e del Purgatorio e il Convento della Santissima Trinità, che all’interno custodisce un chiostro in pietra bianca e una statua raffigurante San Francesco d’Assisi. Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Le rovine archeologiche Sepino custodisce anche un sito archeologico importantissimo, l’area di Altilia Sepino in cui si possono ancora vedere i resti della cittadina sannita e che comprendono il villaggio fortificato sannita Terravecchia/Saipins e la città romana Saepinum-Altilia. Gli scavi rappresentano un esempio perfettamente conservato di un’antica città romana: oggi, infatti, è possibile individuare tutte le caratteristiche della tipica struttura urbanistica. Perfetto borgo per chi ama la natura e il relax Sepino è un’ottima scelta non solo per chi vuole fare solo una gita, ma soprattutto, per chi decide di passare un po’ di tempo in totale relax. Qui, infatti, si trovano anche le terme, con le note acque minerali dalle spiccate qualità terapeutiche. Acque che derivano dalle sorgenti Tre Fontane e vantano oltre duemila anni di storia e tradizione. Non solo, la sua posizione strategica, immersa nel verde, regala ai visitatori la possibilità di cimentarsi in cammini e percorsi trekking realizzati tra i boschi, respirando solamente aria pura. La buona cucina è di casa A Sepino si possono gustare, inoltre, specialità tipiche. Qualche esempio? I carciofi ripieni con carne trita e parmigiano oppure i maccheroni con il pane sbriciolato e i tagliolini alla Campobasso, con prosciutto, peperoncino e cipolla. Da provare anche il “Fiadone”, specialità nata per le feste pasquali con ripieno di formaggio, che si può assaggiare sia nella versione salata che dolce, con una spruzzata di limone. Il borgo di Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante https://ift.tt/2uVLUJI Sepino, un borgo immerso nella storia e nella natura Natura, bellezza, archeologia, buon cibo e anche acque termali: Sepino, città romana in provincia di Campobasso, è un luogo ricco di storia e dalle mille sorprese, immerso in una stupenda vallata, quella del Tammaro. Adagiata alle pendici dei monti del Matese, infatti, questa località, dalla storia millenaria, è considerata anche uno tra i più bei borghi italiani, fusione completa di storia, arte e natura. Oltre che un luogo magico, dove il passato aleggia ancora tra le rovine romane. Le rovine archeologiche di Sepino. Fonte: iStock Un borgo ricco di storia Circondato dai boschi, Sepino ha origini antiche che arrivano sin all’antica civiltà sannita, di cui molti segni si possono ritrovare ancora oggi. Il borgo è separato dall’esterno da una cinta muraria, intervallata da ben 4 porte monumentali. Tra queste Porta Bojano è certamente la più interessante, decorata con rilievi d’assoluta bellezza e particolarità. Superato l’ingresso, ci si troverà di fronte a un bellissimo spettacolo che nasconde tesori tutti da scoprire tra cui la Fontana del Grifo, il foro e il teatro dell’antica Saepinum, in cui è possibile ammirare l’orchestra e le parti inferiori delle gradinate. Tutte opere che abbelliscono e rendono unica questa stupenda località. Tra i vicoli del centro Sepino è un piccolo borgo che nasconde però tantissimi tesori. Come la Chiesa di Santa Cristina, struttura risalente al 12esimo secolo, che si trova nella piazza principale, ed è dedicata alla patrona della città, che viene celebrata l’8, il 9 e il 10 gennaio. Si tratta del monumento più prezioso della città. Sopravvissuto al terremoto del 1805, al suo interno si trovano la grotta, la cappella del tesoro con le reliquie della santa, battenti in bronzo, un coro ligneo settecentesco, l’archivio storico parrocchiale con pergamene del 12esimo secolo e otto busti in bronzo collocati nelle nicchie. Altri luoghi di sicuro interesse sono la Chiesa di San Lorenzo, l’ex Chiesa di Santo Stefano trasformata in teatro, le Chiese di Santa Maria Assunta e del Purgatorio e il Convento della Santissima Trinità, che all’interno custodisce un chiostro in pietra bianca e una statua raffigurante San Francesco d’Assisi. Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Le rovine archeologiche Sepino custodisce anche un sito archeologico importantissimo, l’area di Altilia Sepino in cui si possono ancora vedere i resti della cittadina sannita e che comprendono il villaggio fortificato sannita Terravecchia/Saipins e la città romana Saepinum-Altilia. Gli scavi rappresentano un esempio perfettamente conservato di un’antica città romana: oggi, infatti, è possibile individuare tutte le caratteristiche della tipica struttura urbanistica. Perfetto borgo per chi ama la natura e il relax Sepino è un’ottima scelta non solo per chi vuole fare solo una gita, ma soprattutto, per chi decide di passare un po’ di tempo in totale relax. Qui, infatti, si trovano anche le terme, con le note acque minerali dalle spiccate qualità terapeutiche. Acque che derivano dalle sorgenti Tre Fontane e vantano oltre duemila anni di storia e tradizione. Non solo, la sua posizione strategica, immersa nel verde, regala ai visitatori la possibilità di cimentarsi in cammini e percorsi trekking realizzati tra i boschi, respirando solamente aria pura. La buona cucina è di casa A Sepino si possono gustare, inoltre, specialità tipiche. Qualche esempio? I carciofi ripieni con carne trita e parmigiano oppure i maccheroni con il pane sbriciolato e i tagliolini alla Campobasso, con prosciutto, peperoncino e cipolla. Da provare anche il “Fiadone”, specialità nata per le feste pasquali con ripieno di formaggio, che si può assaggiare sia nella versione salata che dolce, con una spruzzata di limone. Il borgo di Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Sepino è un borgo d’origine romana immerso nella stupenda vallata del Tammaro. A renderlo unico le sue acque termali, i siti archeologici e il suo centro ricco di storia.
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Bella Italia: da Pitti a Manifesta
Le mie ultime due settimane sono state in giro per l’Italia per un viaggio che è passato da Firenze a Palermo.
A Firenze sono stata ospiti, durante Pitti Immagine Uomo, dell’inaugurazione della mostra di Work W(he)re – Artisans of the Otrarno a cura di Alessandro Possati con il lavoro del fotografo polacco Marcin Gierat alla Galleria Ceri. Una meravigliosa mostra sugli ultimi artigiani di Oltrarno, in collaborazione con A.I. Intelligenza Artigianale (che promuove la cultura artigianale): un know-how unico nel mondo dell’artigianato conservato e trasmesso attraverso le generazioni, che ha trovato spazio nella 94esima edizione di Pitti Uomo.
A Firenze ho anche avuto l’opportunità di visitare la bellissima Gucci Garden Galleria nello storico Palazzo della Mercanzia a cura di Maria Luisa Frisa. Durante Pitti, grazie anche alla presenza del mio grande maestro Andrea Cane (direttore creativo di Woolrich John Rich & Bros nonché mente dietro al progetto), mi sono concentrata sullo street-style.
Amore per Sease: il nome è una fusione di SEA e EASE derivate dalla passione per natura e desiderio di sfuggire alle pressioni quotidiane dei due fondatori, Franco e Giacomo Loro Piana. Neanche il tempo di respirare e già mi sono trovata sulla strada per Palermo per Manifesta Biennale 12, la Biennale Europea dei Nomadi. Manifesta cerca di mantenere le distanze da ciò che è visto come il centro dominante della produzione artistica, cercando invece un terreno fresco e fertile per la mappatura di una nuova topografia culturale: innovazioni nelle pratiche curatoriali, modelli espositivi ed educazione. Ogni biennale di Manifesta studia e riflette sugli sviluppi emergenti nell’arte contemporanea, ambientati in un contesto europeo.
In via Maqueda, vicino a Palazzo Mazzarino, fulcro nevralgico di Manifesta12, il collettivo d’arte Duskmann ha presentato PRELUDE nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso (fino al 4 novembre, dalle 18 alle 00, Chiesa di Santa Maria della Mazza, via Maqueda 378).
Imperdibile è anche Aeree di Andrea Guastavino a Palazzo Scavuzzo Trigona in Piazza Rivoluzione. Aeree è un’anteprima di uno studio sulle foto satellitari della superficie terrestre, utilizzato da Andrea Guastavino nelle sue ultime ricerche che ci elevano e ci donano uno sguardo sublime, che indaga il rapporto tra l’uomo contemporaneo e il suo paesaggio in costante mutazione.
Come le antiche mappe disegnate su pergamene, anche se ancora molto fantasiose, erano preziose per i marinai, perché erano l’unica chiave per affrontare e interpretare l’ignoto. La dimensione che Andrea Guastavino sceglie è quella del teatro intimo, dedicando la ricerca à ma mère, intesa come madre terra e come sua madre, siciliana di Licata. L’omaggio alle donne siciliane è evidente nell’uso del ricamo che l’artista inserisce nelle sue foto. Opere che sembrano volare come un lutto silenzioso, lasciando tracce come nuvole, in un teatro di oggetti e ricordi che galleggiano, in orbite impossibili come preghiere volanti.
Stefania Pia
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L’abisso
Locazione: Al di fuori di Midiah. Dimensione divina.
Abitanti: Ombre di Ricordi, pensieri, desideri e emozioni perduti.
Governo: Nessuno. Esiste tra le ombre una gerarchia stabilita dal Dio dell’Abisso in persona per regolare l’astrazione dei mortali.
Religione: Dio dell’Abisso.
Cultura: Nessuna.
Descrizione
L’abisso è un regno di oscurità governato dalla dea Erion’Hel, nota anche ai mortali come Dio Abissale. L’oscurità accoglie tutte le anime dei mortali in grado di provare sentimenti, pensieri, o volontà, e si nutre di esse donando nel mentre loro visioni comunemente conosciute come sogni.
La dea Erion’Hel ha creato dall’oscurità gli Eldritch, entità volte alla supervisione del regno e dei suoi ospiti nonché all’eventuale intercessione di contratti con questi ultimi.
I mortali con un forte legame con l’abisso sono maghi. Non tutti però sono consapevoli di questa relazione, inducendo così il senso comune a identificare la magia come “scienza” o “miracolo”. I pochi che realizzano la verità, spesso chiedono di approfondire il legame con l’abisso attraverso un patto. Gli Eldritch fanno da intermediari tra il mortale e la Dea dell’Abisso senza purtroppo tenere in conto la natura del richiedente.
Moltissimi Maghi delle Tenebre e Maghi del Sangue nascono per tali motivi.
L’abisso è poco conosciuto dai mortali, che raramente lo ricordano al risveglio. Coloro che lo conoscono lo temono per il potere che i maghi in esso ottengono. Per tale motivo le pochissime e antiche pergamene che lo riguardano lo dipingono come il tipico “Inferno” oltre che a omettere la Dea.
Nella profezia del Giudizio Finale, l’Oracolo annuncia che Erion’Hel divorerà il mondo di Midiah con le tenebre dell’Abisso.
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Every magic comes with a price
Non aveva mai capito veramente la Magia. L’aveva studiata, quello è certo. L’aveva studiata da quando l’aveva trovata ed essa si era impadronita di lui.
Non aveva mai voluto studiare nulla nella sua vita. Al villaggio dov’era cresciuto c’era un precettore per i bambini poveri. Una sorta di santone che prestava aiuto alle famiglie disagiate e a cui era stato affidato. Ma l’uomo non era mai riuscito a cavargli nulla di buono. Era svogliato, sbrigativo, pretenzioso, arrogante. Questi i giudizi che suo padre riceveva ogni giorno. E giù di legnate, di letto senza cena, di alzatacce per fare il lavoro al frantoio.
No, non era mai stato un amante dello studio. Eppure da quando aveva rubato la Magia, si era messo di buona lena per apprenderla. Aveva frequentato la Biblioteca della Capitale giorno e notte, tracciato disegni di ogni tipo sulle pergamene. Ed era stato poco capace. Perché era svogliato, sbrigativo, pretenzioso. Ma soprattutto ARROGANTE.
Il Bambino Profeta gli aveva ripetuto le parole del Precettore più volte quel giorno. Eppure il Bambino Profeta il Precettore non lo aveva mai conosciuto.
Quel dannato moccioso aveva dentro di sé un Potere e una Saggezza sconfinati, al pari di un vecchio che negli anni aveva affinato la sua esperienza.
Gli aveva detto che se non avesse abbracciato il Potere, esso non sarebbe mai stato suo. Se non si fosse piegato a esso, non avrebbe mai potuto inebriarsi delle compagini cosmiche. Quel Bambino gli aveva praticamente detto che doveva continuare a fare quel che faceva quando andava a lezione dal suo Precettore: cioè un bel niente. Eppure gli dava dello svogliato, sbrigativo, pretenzioso, arrogante.
Allora qual era la verità? Cosa avrebbe dovuto fare realmente? Studiare o infischiarsene? In futuro avrebbe capito che entrambe le cose servono.
Eppure in quel momento non aveva il tempo di pensare.
Le creature del Male stavano avanzando. Verso i suoi compagni d’avventura. Che credevano in lui. In lui. Maledizione... come avrebbe potuto risolvere la situazione? Come?! Li vedeva sempre più vicini, sempre più vicini. In quella gola sotto di lui c’erano quelli che lui non si sognava neppure di chiamare amici. Non aveva mai avuto amici in tutta la sua vita. Eppure gli erano capitati quei perfetti sconosciuti che appellava idioti a ogni buona occasione: legati a lui da un filo invisibile che non avrebbe mai potuto spezzare. Legati a lui dal Sigillo degli Eroi.
I mostri si avvicinavano: Elementali, bestie fameliche, creature striscianti. Gli si rizzarono i peli sulla nuca. Era terrorizzato, non pensava avrebbe mai detto una cosa del genere, neppure a se stesso. Ma anche eccitato. E non sapeva neppure da dove venisse quell’eccitazione.
Si guardò le mani... sentiva delle scariche elettriche sotto pelle che gli attraversavano i palmi, una sorta di pizzicorino pruriginoso misto a bruciore. Le mani andavano in fiamme?!
Allora è questo il segreto della Magia? Non lo Studio, ma le Emozioni? È questo il segreto di uno Stregone? Si guardò le mani ancora un paio di volte. Erano rosse, e calde, e bruciavano. Le osservò terrorizzato sgranando gli occhi. Ma sentiva che quel terrore misto a eccitazione che gli facevano palpitare il cuore cominciavano a pervadere tutto il suo corpo, serpeggiando nei vasi sanguigni e raggiungendo ogni organo e ogni nervo. E si sentì pronto.
Chiuse gli occhi. Li riaprì poco dopo. Le iridi marroncine erano svanite. Le pupille si erano sinistramente allargate: avevano ricoperto l’intero globo oculare e avevano fatto emergere la natura demoniaca della Magia.
La prima cosa che emerse fu il Demone Succube che cominciò a cantare una melodia straziante, imbambolando i nemici e provocandoli l’uno contro l’altro. Non ci poteva credere... la Magia stava prendendo il sopravvento solo perché gli attraversava il corpo. E con parole antiche e sconosciute stava comandando una splendida Succube affinché ella disorientasse i nemici. Ed ella cantava, eccome se cantava. Poteva sentirla, ma ne era ovviamente immune. Cantava di sofferenze, tradimenti, desiderio, follia.
Follia. Follia. Follia.
Alzò gli occhi al cielo, sollevò il braccio sinistro e puntò il dito verso il sole che stava sparendo alla vista del mondo a causa della stregoneria che egli stava provocando. Si fece pervadere da quella oscurità per lanciare il secondo incantesimo, ma stavolta non parlò. I suoi occhi oscuri comandavano in silenzio le Tenebre. Le nubi divennero ombre e scesero sui nemici per annientarne la visibilità. Li aveva in pugno e non stava usando alcun libro. Non ne aveva bisogno, non ora.
La Magia ballava dentro di lui, lo possedeva, lo esaltava.
Ora conosceva il modo per evocarla.
Ma era un bene? O un male?
da Il Sigillo degli Eroi
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